venerdì 29 maggio 2015

Un'Altro Coraggioso Passo


Il mio libro alla 2a Edizione
Novità: 2a Edizione disponibile, con la partecipazione di Alberto Bolzan!

"Ma come scrivi bene! Perché non scrivi un libro, è d'obbligo a questo punto!" - Ma no, ma no, usualmente rispondo: in realtà ne ho ben quattro in testa di libri ma non credo vedranno la luce delle librerie nessuno dei quattro. E così, dài oggi, dài domani ("a forza di dài"…), mi hanno convinto a tentare, quasi per gioco, a raccogliere i miei pensieri, le citazioni, i racconti ed i testi del mio viaggio più recente per riversarli in un contenitore che conta ben cento pagine, un libro appunto. Alcune foto sono a corredo di alcuni pezzi, un paio di contributi di Michael danno un tocco di internazionalità nella seconda metà del libro. Poi ci ho messo pure la copertina a colori con in bella vista le due barche su cui ho trascorso 14 mesi la prima, il Civetta II del capitano slovacco Vladimir Porvaznik​, e 3 mesi la successiva, il Free & BrEasy del capitano canadese Roger Stokes. E poi ho composto la seconda di copertina con il mappamondo ed il tracciato del percorso, ed un pezzo di un articolo apparso sul quotidiano "Il Piccolo" di Edo Calligaris​ prima della partenza per il Grande Viaggio. Da qui il passo non è stato particolarmente complicato: inviarlo all'editore e stamparne la prima copia.
E' venuto bene! Lo leggo e lo rileggo per le correzioni di rito, si trova sempre qualcosa: un "orrore di stumpa", una virgola fuori posto, un accento di troppo, uno spazio di meno. Un libro è un oggetto di culto. Le versioni elettroniche da leggere sul Kindle non mi emozionano allo stesso modo della carta stampata. I libri che mi piacciono di più li tengo chiusi a chiave in una vetrina, nel mio ampio salotto open-space di casa. Si possono ben ammirare alcuni titoli interessanti: "Il Pacifico a Remi" di Alex Bellini​, "La Zattera" di Ambrogio Fogar, "Naufrago Volontario" di Alain Bombard,  "Nelle Terre Estreme" (Into The Wild) di Jon Krakauer, "L'Origine delle Specie" di Charles Darwin, "Longitudine" di Dava Sobel, "Il Giro del Mondo di un Navigatore Solitario" di Joshua Slocum, "Il Giro del Mondo in Barcastop" di Alberto Di Stefano, "Il Gabbiano Jonathan Livingston" e "Illusioni" di Richard Bach, e altri ancora come "Volare in Termica" di Burkhard Martens su cui ho scritto un capitolo pure io. C'è anche "Kap444 in Parapendio" di Pierandrea Patrucco​ visto che mi ha citato più volte nel suo libro l'ho inserito nella mia collezione privata.
La piccola vetrinetta è praticamente piena di libri ma un posto si trova sempre, oppure ne compro un'altra. Sono quasi tentato di inserire anche "Il Giro del Mondo - un viaggio dentro me stesso" di Marco Zonca, il mio libro tra i preferiti, ma aspetto il vostro giudizio, il giudizio dei lettori, prima di procedere con questo coraggioso passo! Per ordinare il libro con pagamento sicuro CLICCARE QUI

lunedì 27 aprile 2015

Caro Amico Ti Scrivo (Lamb's Silence)

Well done Michael, feeding lambs and riding horses, a totally new life now there in Scotland for you. Also with cold temperature and snow around, a new landscape for sure comparing those you (we) had last 15 months. A man, friend of a friend of mine, is a very good sailor usually take part to great regattas like Middle Sea Race and others, asked to me to take part to "500 Miglia di Caorle x 2" (500 miles Caorle-Croatia-Tremiti Is. and back) along Adriatic sea for two crew on board (he and me); on saturday we had the first try sailing together... I asked him to tell me all things to do in details and at the end of the day we was tired but happy. I learned a few interesting technics. The 500x2 is a romantic regatta: only 2 on board for a week, day and night, alone under the stars and the sun, water and wind everywhere, dolphins and birds... you know... the stupidity is a never ending story... useless activities as usual. We usually do useless things very well, you know. :-D Riding the wave, yesterday finally I have bought the 420 and I had a few hours at the helm with the young previous owner of the boat as crew. Very low wind, little sun ad a few drops from the sky (not from the eyes yet). Beautiful boat with 3 sails, many ropes and lines to learn for better fine tuning. I do not understand why my memory is so lazy to remember a simple thing like a first name of a person, but at the same time is able to remember many details about sailing and paragliding also! Mystery of the nature, magnificent of the wild. I send to you the picture you asked me as attachment. Remember now I got a boat so you are officially invited as crew on board. From my point of view I am a Captain... and the "news" is you have the possibility to take part to my Circus, even for only a few hours, to a new ring-master experience I know you love it... Best regards.

sabato 11 aprile 2015

When The Rain Drains Champagne


Oggi piove ma è una pioggia dolce di quelle che potrei prendere addosso per ore, dritto in piedi, fermo immobile rivolto al cielo grigio, occhi chiusi e sorriso. Il carrozzone del World ARC chiude oggi, con tutti i suoi fanti, le regine ed i suoi re. Smontano il palco, staccano i microfoni, si spengono le luci. Coriandoli e stelle filanti sul palco e lungo il porto di Gros Islet fanno compagnia alle bollicine di champagne. Bottiglie stappate a riempire bicchieri, a bagnare visi già di per se segnati. La pioggia lava via un po tutto ma non i ricordi di un Giro attorno al mondo a vela, e neppure la lieve amarezza che rimane dopo aver terminato un viaggio, è proprio il caso di dirlo, immenso come questo. Un viaggio attraverso i mari, i luoghi, le genti ma soprattutto dentro se stessi. Colmando le ultime miglia di navigazione mi son trovato a dire: "Quella è l'isola di Saint Lucia! Son già trascorsi un anno e mezzo! Il Viaggio è già finito, non può essere vero!!". E la tristezza ora mi fa sentire vuoto e solo. Ma domani sarà dolce salire sull'aereo che mi riporterà in Italia, sarà piacevole farsi stordire da un'altra coppa di champagne, seduto al posto numero ventitre e, lasciatemelo dire oggi soltanto, sentirsi come un re. La pioggia lava via anche le lacrime ma sono lacrime di gioia: la gioia di riabbracciare mio figlio, la gioia di camminare a mezz'aria per qualche giorno, la gioia di riprendere a volare assieme agli amici, la gioia di tornare ancora una volta intero, sempre io e tutto di un pezzo, con venti dita, quattro arti, un cuore e tutto il resto. Ho ancora la voglia di sognare ad occhi aperti, di esplorare nuovi orizzonti, di vedere nuove albe e nuovi tramonti, di assaporare altra pioggia.
Alla fine di ogni viaggio da qualche parte si arriva sempre, ma poi si riparte. Lo stesso per me, e non chiedetemi se oggi o domani, se verso sud o verso nord, se al caldo o al freddo; non domandatemi se sarà nei deserti o sulle montagne, se da solo o in compagnia, l'importante è che ripartirò.

domenica 5 aprile 2015

Fai la Fila, Prendi il Tuo Numero e Parcheggia la Tua Barca

Siamo nel Mare dei Caraibi in una delle zone forse più ambite dai vacanzieri di tutta l'area Occidentale: Grenada, Carriacou, Petit Mertinique, The Grenadines, Saint Vincent… Ieri ed oggi il comandante ha puntato su due baie incantevoli dal punto di vista naturalistico ma purtroppo questa bellezza è da condividere con altre 30-60 barche. Chiudendo gli occhi e concentrandomi solo sull'udito e sull'olfatto la memoria mi rimanda tanti anni addietro quando ancora frequentavo le spiagge affollate della mia regione: odore di olio e crema solare, schiamazzi giocosi di bimbi allegri, voci di adulti ad impartire raccomandazioni, risa, schizzi d'acqua. L'impatto con il turismo mi provoca un leggero vomito di certo maggiore del rollare sulle onde della nostra Free&BrEasy. Riapro gli occhi al rumore del motore di una barca: un locale pescatore si ferma a fianco a noi perchè ci vuol vendere frutta ed aragoste. Rifiutiamo senza nemmeno chiedere il prezzo. Insiste un po forse stupito dal rifiuto a quell'irrinunciabile offerta, poi passa ad un altro cliente un po più avanti. Ce ne sono tanti di clienti qui intorno e la merce si vende sempre. Coccobellooooooo! Gente in mare con maschera e pinne a fare snorkeling a caccia di pesci e tartarughe. E' come giocare a pallone sull'asfalto del parcheggio in città in mezzo alle autovetture. Passano taxi a velocità elevata. Gommoni da destra con destinazione sinistra, altri da sinistra vanno a destra, tutti a cercare un posto migliore, tutti con qualcosa da fare, qualche centinaia di metri più in là. Poi arriva anche l'uomo delle boe del "parcheggio" che vuole i suoi soldi: 75 $EC (circa 25 Euro) a notte; dice che ci fa lo sconto se ci fermiamo più notti. Dal mio viso non traspare il salire dei liquidi gastrici dallo stomaco alla gola: ora il livello di vomito è aumentato. Ma scopro che all'aumento del malore contribuiscono anche le onde casuali (cioè non quelle regolari dovute al vento) alzate dai motori fuoribordo che ronzano e sfrecciano sia a prua che a poppa, e per un attimo penso che forse in mare aperto le onde siano minori che non qui nel "parcheggio". Perchè non ritorniamo in mare aperto nell'Atlantico? Perchè non ci mettiamo all'ancora dove non ci sono i turisti? Qui guidano la barca come se fosse un automobile; con venti nodi di vento al traverso o al granlasco questi vanno a motore. Ogni tanto si vede una vela alzata ma così sventata che è un orrore, solo casualmente il fileggiare diminuisce col cambiare di rotta all'approssimarsi della destinazione e non di certo per intervento manuale sulla scotta. E ti passano a cinque metri a tribordo. Butto l'occhio per vedere se hanno anche le cinture allacciate, lo specchietto retrovisore e l'airbag… L'autostrada è un posto infernale ma è difficile accorgersene e lasciare quell'idea di vita frenetica, ci vuole tempo, forse un anno, forse più?

venerdì 20 marzo 2015

A Soli 110 Miglia dalla Fine - Grenada


L'Isola di Tanna Colpita dal Ciclone Pam

Ci giunge notizia che estreme condizioni meteo hanno distrutto gran parte delle abitazioni, delle infrastrutture e delle attrezzature degli abitanti di questa parte di Paradiso Terrestre. Molte vite umane sono andate perse. Navigando lo scorso anno vi ci abbiamo fatto tappa fermandoci alcuni giorni, un posto incantevole.
L'organizzazione del World ARC Rally ha uno speciale rapporto con gli abitanti fin dal 2008 ed ha già inviato 10.000 sterline come primo aiuto alla popolazione. Altri aiuti possono essere inviati qui:

World Cruising Club Limited - Vanuatu Cyclone Relief Fund, Sort code 15 99 00, Account 76213610, SWIFT HOABGB2L, IBAN GB65 HOAB 15990076213610.

"I forti venti, le piogge e le inondazioni provocate dal passaggio del ciclone Pam sulle Isole Vanuatu, nel Pacifico meridionale, hanno causato ingenti danni all’agricoltura, al bestiame e alle infrastrutture della pesca in tutto l’arcipelago, provocando un brusco arresto nell’esportazione delle principali colture. E’ quanto denuncia l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) in uno studio pubblicato oggi. Secondo le prime valutazioni effettuate sul campo, si legge nel rapporto, il raccolto di banane in tutto il paese e’ andato quasi completamente distrutto, cosi’ come la maggior parte delle noci di cocco e delle piante di cavolo coltivate nell’arcipelago. Oltre alla distruzione dei raccolti, anche le scorte alimentari e le sementi sono state distrutte dal ciclone, eliminando una fonte vitale di cibo e di reddito per le famiglie e aumentando il fabbisogno della popolazione locale dalle importazioni. Distrutte anche la maggior parte dei pescherecci e degli attrezzi per la pesca. A causa dei danni provocati dal ciclone, denuncia la Fao, gli agricoltori di Vanuatu rischiano di rimanere senza cibo prodotto localmente almeno fino alla meta’ di giugno, quando si prevede avverra’ il prossimo raccolto. Il direttore generale della Fao, Jose’ Graziano da Silva, ha sottolineato la disponibilita’ e l’impegno da parte della Fao a lavorare a stretto contatto con il governo di Vanuatu per “aiutare a ricostruire la vita delle persone e dei mezzi di sussistenza, in particolare nelle aree rurali. Sosterremo Vanuatu – ha detto – con interventi di assistenza agricola d’emergenza che la Fao fornira’ insieme al governo di Vanuatu e agli altri partner, ma potremo farlo solo dopo che la ricostruzione sara’ stata completata e una volta che Vanuatu avra’ rafforzato la sua resistenza agli eventi meteorologici estremi”, ha aggiunto Graziano da Silva.Circa il 99 per cento delle famiglie che vivono nelle Isole Vanuatu dipendono dalla produzione agricola per soddisfare le loro esigenze di consumo e di reddito, mentre nella capitale Port Vila circa il 75 per cento delle famiglie consumano i propri prodotti. Come primo e piu’ urgente intervento immediato, la Fao reputa necessario rafforzare l’assistenza internazionale per la fornitura di semi, attrezzature agricole e competenze tecniche."
[La Presse / Reuters]

domenica 15 marzo 2015

Ricordando l'Isola di Suwarrow, Senza Fretta


Nuno, lo skipper del catamarano NDS Darwin: "Mi dai una mano a sbrogliare questi nodi ai cordini del kite? Sai, vorrei uscire a fare un po di kitesurf, oggi o domani, senza fretta" - Marco (io): "Certo che ti aiuto, non ho molto altro da fare a parte riposare un po nel pomeriggio, ma non ho fretta neppure io".

giovedì 12 marzo 2015

I Giochi sono Quasi Fatti

Da un rapido conto penso abbiamo navigato quasi seimila miglia negli ultimi due mesi con alcune brevi pause a S.Helena, Salvador e Fortaleza in Brasile. Ci ha preso la smania di arrivare per primi alla meta finale ed ora siamo qua a Trinidad & Tobago a soli due giorni di navigazione dalla fine del Giro. Ma non arriveremo per primi anche se volendo lo potevamo fare se tiravamo dritti per S.Lucia invece di fermarci qui a Tobago, saltando le tappe ufficiali per toglierci lo sfizio del line-honour superando le sole tre imbarcazioni che ci precedono, di poco, a Grenada. Ma non arriveremo primi, il World ARC Rally è principalmente un Viaggio intorno al Mondo e l'importante è arrivare. Siamo partiti più di un anno fa in quaranta imbarcazioni, ora ci contiamo in sedici credo perchè altri due si sono ritirati per ritornare in Europa anticipatamente con la loro barca. L'importante è arrivare anche se con qualche pezzo rotto, anche se con qualche attrezzatura fuori uso. Noi personalmente siamo interi per il momento. Siamo in anticipo di tre settimane sulla tabella di marcia ed oggi ci siamo scelti una baia tranquilla dove fermarci qualche giorno. Un bicchiere di rum, una birra, delle noccioline e dell'uva passa prima della cena tanto per stordirsi un po. Il sole tramonta. Stasera cuciniamo omelette con la marmellata, la nutella, formaggio e prosciutto, miele ed una spremuta di limone; negli involtini di uova e farina ognuno ci mette dentro quello che vuole. Un po di relax finalmente. Le canne da pesca sono fuori a fare il loro lavoro, speriamo domani mattina avere pesce fresco altrimenti dovrò immergermi a caccia sott'acqua. Un po di relax finalmente.
Da qualche giorno ci interroghiamo sul possibile significato di un Viaggio simile. Un Viaggio più lungo di questo non esiste sulla faccia della Terra. Certamente lo si può fare in diversi modi e a diverse latitudini e difficoltà, da soli, con barche di dimensioni diverse, con regole più o meno restrittive, da ovest a est, da nord a sud come più piace ma sempre di un Giro si tratta.
Una cosa è certa: nessuno di noi sarebbe pronto, a questo punto, per un altro giro di giostra perchè quindici mesi di fila in mare stancano e c'è voglia di tornare a casa a fare e rifare le piccole cose quotidiane almeno per un po di tempo, poi si vedrà cosa il futuro ci riserverà, cosa sarà capace di tirar fuori dal suo cilindro e quale altro bisogno di grandezza ed immensità sarà capace di insinuare nella nostra mente.
Un Viaggio più lungo di questo non esiste. Mancano pochi giorni ed i giochi sono quasi fatti, stiamo per tornare a casa.

lunedì 9 marzo 2015

La Festa del Popolo di Salvador de Bahia (Brasile)

Qualcuno lo chiama "carnevale" ma di maschere, di quelle grandi, i giganteschi carri allegorici, non se ne sono visti, per quelli si va a Rio. Immaginatevi una grande città di milioni di abitanti, grattaceli a perdita d'occhio, strade multicorsia; pensate a come potrebbe essere una metropoli senza auto per una settimana, con i negozi, le banche e le attività commerciali sbarrati da grossi pannelli di legno; fatevi sfiorare dal pensiero che i suoi cittadini e molti altri dalle regioni limitrofe si riversano in strada giorno e notte per una settimana… tanta gente… milioni e milioni… un caos di corpi diversamente vestiti che si muovono a ritmo di musica. Questo è Salvador di Bahia la prima capitale del Brasile (ora la capitale è Brasilia).
Nei uffici turistici distribuiscono gratis colorati palloncini, chiamiamoli pure così, ancora sigillati nelle loro buste ermetiche. La birra è venduta in ogni angolo di strada, paghi due prendi tre; i centri di distribuzione lavorano 24h con camion e camion di birra. E poi polpette, mais bollito, formaggio fuso su stecco, la irrinunciabile fajolada (fagioli neri e maiale), noci di cocco, popcorn e acqua minerale. C'è il centro per i bimbi smarriti, gli ospedali mobili, i pompieri mobili ed i gabinetti chimici si contano a centinaia e sempre pieni… ma chi ha tempo per cercarne uno libero? La si fa in strada chiudendo gli occhi (se uno è timido o cerca un po di privacy) ma penso che se te la fai addosso nessuno se ne accorge: birra, sudore, piscio e musica.
Qualche raro tafferuglio qua e là ma la polizia militare è dappertutto e se ti beccano a far casino te ne penti amaramente nel giro di un secondo. Già a vederli da lontano fanno paura: si muovono in fila indiana a gruppi di sei con la loro divisa beige, il cinturone, gli stivali, il casco, il manganello e tutto il resto, e sono grossi, davvero grossi da far paura. Quando li vedi da lontano è meglio iniziare a deviare divergendo subito dalla loro traiettoria perchè se per caso non ti accorgi del loro arrivo e ci finisci contro, anche involontariamente, e nella calca di milioni di persone non è così difficile che accada, ti fanno saggiare il manganello ed il sangue scorre (il tuo).
La musica è suonata dal vivo da intere orchestre e cantanti posti su mostruosi TIR che procedendo lentamente a passo d'uomo fanno testa alla contrada di appartenenza; impianti acustici e riproduttori di decine di migliaia di watt di potenza fanno tremare tutto. Una dozzina di contrade colorate, ognuna con il suo TIR, procedono per le vie principali della città, giorno e notte, suonando e ballando facendo vibrare ogni cosa a ritmo. Mi hanno detto che in realtà una pausa la fanno, forse tra le 4 e le 10 di mattina, ma io non me ne sono mai accorto: dal porto dove siamo attraccati la musica rimbombante da chilometri e chilometri di distanza suona incessantemente da una settimana. Nelle piazzette sono montati palchi fissi da cui suonano altri gruppi musicali. Lungo le vie minori sfilano tamburi e trombe incessantemente in azione; si danno il cambio decine di gruppi a rotazione perenne. Se segui il flusso popolare allora riesci anche a spostarti da un luogo ad un altro.
Domani il "carnevale" finisce e noi ripartiremo navigando a vele spiegate verso nord, a risalire verso l'equatore, forse attraccando nel delta del Rio delle Amazzoni o nella Guyana Francese, oppure a Trinidad & Tobago, o forse in Grenada, ma di sicuro in direzione destinazione finale isola di Saint Lucia!

mercoledì 18 febbraio 2015

Un Deserto di Nome Atlantico

Le aspettative per una bella traversata oceanica dopo le fatiche di quella precedente sono state soddisfatte. Qualcuno potrebbe dire che il vento sarebbe stato meglio averlo un po più forte e che i pesci pescati sono stati pochi, ma tutti i restanti elementi hanno suonato assieme un concerto indimenticabilmente piacevole. Avendo la garanzia, cosa ovviamente impossibile, di trovare le stesse condizioni dappertutto allora potrei, quasi quasi, ripartire per un altro Giro navigando per un altro anno e mezzo lungo il meridiano di Greenwich, da nord a sud e viceversa tanto per non rifarlo lungo l'Equatore, tanto per cambiare… I Deserti sono territori affascinanti che giocano un ruolo di irresistibile attrazione per me, siano essi di sabbia, di neve e ghiaccio, di terra o di mare. Michael dice che la mia passione per i deserti è in realtà amore per la solitudine. Penso che con la sua considerazione abbia colpito il centro del bersaglio anche se durante i 30 giorni di navigazione come compagni sul Free & Breasy ha certamente avuto modo di capire che il mio istinto sociale è altrettanto forte; le due cose appaiono escludersi l'un l'altra ma a parer mio convivono ottimamente, anzi. Stare bene con il proprio io, sentire e comprendere se stessi aiutano a stare meglio con le persone con cui stai bene; per contro, diciamo così, sensibilità sociale ed interpersonale portano alla luce gli elementi meno interessanti delle persone da evitare, una cartina al tornasole per distinguere il cielo sereno da quello nuvoloso insomma. Michael  ed io ci troviamo a conversare per ore, il mio inglese è sufficiente, così appare, ma il suo è improntato a capire e farsi capire e questo fa la differenza. E' stato per lungo tempo professore di chimica biologica in diverse università della Gran Bretagna, ora in pensione. A chi piace e segue la Scienza potrà ben immaginare cosa vuol dire essere amico di Stephen Hawking (teorico di cose come il big-bang ed i buchi neri), Keith Campbell (primo a clonare un animale, la pecora Dolly), Richard Dawkins (uno dei sostenitori più forti dell'evoluzionismo di Charles Darwin), tutti inglesi, ricercatori e uomini di scienza. Michael è però un professore che è capace di ascoltare ed imparare, la sua intelligenza lo porta ad essere aperto ad idee e spunti per nuove cose sempre. Ci sono molte cose interessanti a questo Mondo, e se ci credi non è mai troppo tardi per fare, o iniziare a pensare di fare, ogni cosa.

sabato 14 febbraio 2015

L'Isola di Napoleone il Grande

Saint Helena è forse conosciuta soltanto perchè ospitò Napoleone Bonaparte durante i suoi ultimi anni di vita in esilio nella sua casa posta sulle alture di questa ben isolata e sperduta terra tra l'Africa ed il Sud America. Migliaia e migliaia di chilometri di mare la separano dalla terraferma. Ci si arriva solo navigando con barche private oppure prendendo il traghetto che dal Sud Africa, ogni tanto, si ferma qui e poi vi fa ritorno, il famoso RMS - Royal Mail Ship. Il RMS resterà in servizio attivo ancora per poco, almeno fino a quando il grande aeroporto internazionale sarà terminato, avrà passato tutti i collaudi e le compagnie aeree cominceranno ad eruttare turisti. Le aspettative dei locali sono veramente alte. Si potrebbe dire che la soluzione di tutto, la manna dal cielo, la pioggia a dissetare e fertilizzare il terreno per nuove ricche colture sia proprio l'Aeroporto. Hanno spianato colline, riempito valli, costruito strade nel nulla, disteso un lunghissimo nastro di cemento sulla arida roccia vulcanica. L'aeroporto è progresso, ma sarà in grado di portare, oltre tutto, il tanto sospirato turismo a beneficio della popolazione locale? Non costituirà invece solamente un'arteria di collegamento tra i continenti ed i nuovi villaggi turistici delle multinazionali lasciando solo misere briciole per i sognanti e business-periferici abitanti di S.Helena? L'Aeroporto dovrebbe aprire tra qualche mese ma i villaggi turistici non ci sono ancora, e gli alberghi, i B&B e gli hotel si contano sulle dita delle mani e quei pochi sono sparsi in giro per l'isola; dove dormiranno i "milioni" di danarosi turisti in arrivo? Alloggeranno in tendopoli ed utilizzeranno servizi igienici comuni?
L'Isola ha solo 4000 abitanti, è essenzialmente arida ma anche verde. C'è pure un Golf Club che promette 9 buche in verdi prati. La costa è a strapiombo dove è impossibile atterrare se non nell'unico porto rimanendo però all'ancora e chiamando via radio la taxi-barca. Il mare è stupendo e fare snorkeling tra gli squali balena (che si cibano solo di plancton) è una delle attrazioni principali. Abbiamo noleggiato un taxi con relativa guida storica, un uomo che ha visto e vissuto quasi tutto. Racconta con profonda conoscenza, ci porta nei posti più comuni ma anche quelli più segreti. La passione per il suo lavoro, la cura dei dettagli, la gentilezza di chi fa ciò che gli piace ed è libero, ma che forse un paio di centinaia di anni prima, i suoi bisnonni eccetera, hanno visto la schiavitù. Non lo sa con esattezza nemmeno lui o forse non è ora più interessante ricordare quel passato poco edificante per chiunque, schiavo o padrone che uno sia stato.
Un'escursione di qualche ora a piedi attraverso i tre picchi più alti, Diana Peak inclusa, lungo un lussureggiante e ben tenuto sentiero, ci preparerà fisicamente per discendere più tardi la famosa Jacob's Ladder, una scalinata di 699 scalini ripidissimi che ha fatto venire la pelle d'oca ed un senso di vertigine anche a me che sono abituato a volare altezze ben più considerevoli sfiorando picchi a strapiombo molto instabili ed irregolari. Scendo quindi dalla fortezza in alto fino al paese sul mare in 15 minuti con un buon ritmo giù per gli scalini reggendomi bene per il robusto e lucido passamano di ferro. I ragazzi più audaci ed esperti lo usano a mo' di scivolo sdraiandosi per traverso ed usando agilmente i piedi come freno; il record pare si aggiri sul minuto e mezzo! Per raggiungere la scuola gli studenti si devono fare ogni giorno la scalinata in salita e poi in discesa per tornare a casa, sicuramente un buon allenamento fisico! Mente sana in corpo sano!

giovedì 12 febbraio 2015

Isola di S.Helena, Arriviamo

Siamo già 200 e più miglia al largo di Cape Town delle 1700 da fare per raggiungere S.Helena, che si trova a Nord Ovest rispetto alla nostra attuale posizione, nel mezzo dell'Oceano Atlantico. Com'è diventata nostra abitudine, abbiamo lasciato il porto un giorno prima del resto della flotta (che nel frattempo ci ha già raggiunti!) così da avere qualche possibilità di arrivare a S.Helena in compagnia di qualcuno. La partenza è stata l'immagine specchio del nostro arrivo, era l'alba; siamo partiti invece al tramonto che ha illuminato di un bel colore rossastro il lungomare di Cape Town con sullo sfondo la magica Table Mountain. Ma presto l'immagine della città è apparsa lontana non appena ci siamo lasciati alla nostra destra Robben Island, tutti noi con lo sguardo ancora fisso tra i ricordi del bellissimo porto.
La grande notizia per noi è che abbiamo perso e poi riguadagnato equipaggio. Alejandro ha lasciato Free&BrEasy per Luiton che navigherà, una volta giunti in Brasile, direttamente verso Lanzarote dove lui ha iniziato la circumnavigazione. Arrivederci Alejandro, buon vento, navigazione tranquilla e grazie per essere stato un così ottimo compagno di navigazione. Siamo stati molto fortunati a trovare Marco, abitante a Monfalcone, località non distante da Venezia in Italia. Marco ha iniziato la circumnavigazione (come Roger e Michael) in St.Lucia con un'altra imbarcazione della World ARC. Lo scambio del personale di bordo è una caratteristica comune durante un tal lungo viaggio intorno al Mondo, sicuramente un vantaggio derivato dall'essere un gruppo, una flotta, dove ci si conosce tutti. Marco è un velista con esperienza ed un interessante cuoco. Siamo proprio curiosi di conoscere i suoi suggerimenti in mare come pure di assaggiare i suoi deliziosi piatti italiani! Si è già distinto per la sua passione quotidiana di fare il bagno nell'acqua salata dell'Oceano Atlantico. Brrrrrr.
Gli ultimi giorni a Cape Town sono stati un cocktail di cose fatte all'ultimo minuto: la sostituzione del vecchio boma e vang con quelli nuovi, l'approvvigionamento ed il World ARC party. Abbiamo acquistato da mangiare e da bere per 6 persone avendo avuto assicurazione che ci avrebbero consegnato tutto a bordo. La consegna è risultata alla fine essere la presenza di tre cortesi impiegati del supermercato che ci hanno aiutato a spingere 4 carrelli stracolmi di roba, a piedi per mezzo chilometro fino alla barca, scalinate comprese per raggiungere la banchina galleggiante ed infine la barca! Il party organizzato da Joel del World ARC è stato eccellente, un opportunità per sapere le ultime novità e conoscere i nuovi arrivati. Le formalità riguardanti l'ufficio immigrazione e dogana per lasciare il Sud Africa sono stati un po articolati, per le quali abbiamo dovuto spostarci da un porto ad un altro, equipaggio e barca compresi, e poi farvici ritorno; questo ci ha dato ancora una volta l'idea di come la realtà sia diversa per l'altra metà delle persone che vivono la navigazione stando in ufficio!
A margine del briefing relativo alla prossima tappa verso S.Helena e successivamente per Salvador de Bahia in Brasile, ci hanno mostrato un video del carnevale che si svolgerà nei giorni successivi al nostro arrivo. Dovremo essere ben preparati fisicamente per resistere ai balli sfrenati ed interminabili lungo le strade principali seguendo i carri allegorici! Al briefing abbiamo salutato i componenti di Sweet Pearl che lasceranno il Rally a S.Helena. Sandra, Tom ed Alex sono stati parte di noi e ci pare impossibile completare il Giro senza di loro.
Ieri è stato il compleanno di Roger. Buon Compleanno!! Roger sfortunatamente ha preso l'influenza e quindi niente grandi festeggiamenti, ma la buona notizia è che sta un po meglio. Quindi l'allegro equipaggio di Free&BrEasy sta puntando a nord-ovest, tra colpi di tosse e cigolii (rumori sinistri dovuti al nuovo boma ovviamente), sintomi di mal di mare (di nuovo Michael), con magnifici ricordi del Victoria e Alfred (suo figlio!) Marina in Cape Town. Ciao ciao V&A, S.Helena arriviamo!

(Testo di Michael, traduzione di Marco, Free&BrEasy)

martedì 6 gennaio 2015

Pranzo di Natale per Due

Nonostante i migliori propositi ci siamo mancati anche questa volta. Ma comprenderete, gentili lettori, che siamo in giro - in giro in barca a vela impegnati in rispettive regate che ci terranno occupati per quasi un anno o più a navigare attraverso i Cinque Oceani del globo Terraqueo intero.
Alberto Bolzan, campione ed esperto velista, unico italiano a prendere parte ad una della regate più impegnative al mondo, la Volvo Ocean Race, partito dal Portogallo ha terminato la prima tappa in Sud Africa. Pochi giorni dopo lo vedranno ripartire con il suo Team turco-americano, Alvimedica, una della sette imbarcazioni partecipanti, verso Abu Dhabi. Una tappa molto impegnativa che li vedranno protagonisti in diversi episodi: il soccorso-salvataggio ai colleghi del Team Vestas andati a scontrarsi sui coralli dei bassi fondali a nord di Mauritius nell'Oceano Indiano, barca distrutta ma fortunatamente senza alcun graffio all'equipaggio. Poi una notte subiranno loro stessi un attacco da parte di uno stormo di uccelli, episodio tra l'ilare ed il drammatico… (andate a vedervi le riprese filmate su Youtube!). La regata procede bene ora per la terza tappa verso Sanya in Cina. Per questi campioni non c'è praticamente pausa, o quasi.
Da parte mia invece ho potuto godere di un paio di settimane di libertà qui in Sud Africa ma proprio verso gli ultimi giorni dell'anno, Natale e Capodanno, ho approfittato del bel tempo per portare a termine alcuni lavori sul Civetta II la barca con cui ho già percorso 20.000 miglia attorno al Mondo, in vista di salpare l'ancora per le ultime tappe attraverso l'Oceano Atlantico: S.Helena, Brasile, Grenada e Saint Lucia. Il World ARC Rally a cui partecipo assieme ad altre 21 imbarcazioni di diverse nazionalità è un misto tra il competitivo ed il cruising, con una certa prevalenza di quest'ultimo. La trans agonistica è praticamente assente ma si tratta sempre di un viaggio impegnativo attraverso gli Oceani ed al mare gli si deve rispetto e riverenza sempre. Qui non si scherza.
Speriamo vederci presto Alberto, Natale 2014 o meno, e con l'aiuto di Re Nettuno che la gloria sia con noi!

(In foto: Marco ed Alberto tra i sentieri di montagna Friulani)

venerdì 2 gennaio 2015

Gli Animali sono Felici?

La felicità è un'emozione prettamente umana. La maggior parte degli animali sono (felici) contenti quando possono provvedere facilmente al cibo e sono al sicuro dai predatori.
La Natura è realmente selvaggia e spietata dove ogni animale è cibo per un'altro animale, dal più piccolo al più grande nessuno sfugge a questo.
Amaramente si può affermare che quasi nessun animale libero in natura muore di vecchiaia.
La Natura appare bellissima ai nostri occhi ma la realtà è fatta di: mangia e sii mangiato.

(Foto by Iano, "Bambini sull'Isola di Tanna - Vanuatu - Oceano Pacifico")