lunedì 27 aprile 2015

Caro Amico Ti Scrivo (Lamb's Silence)

Well done Michael, feeding lambs and riding horses, a totally new life now there in Scotland for you. Also with cold temperature and snow around, a new landscape for sure comparing those you (we) had last 15 months. A man, friend of a friend of mine, is a very good sailor usually take part to great regattas like Middle Sea Race and others, asked to me to take part to "500 Miglia di Caorle x 2" (500 miles Caorle-Croatia-Tremiti Is. and back) along Adriatic sea for two crew on board (he and me); on saturday we had the first try sailing together... I asked him to tell me all things to do in details and at the end of the day we was tired but happy. I learned a few interesting technics. The 500x2 is a romantic regatta: only 2 on board for a week, day and night, alone under the stars and the sun, water and wind everywhere, dolphins and birds... you know... the stupidity is a never ending story... useless activities as usual. We usually do useless things very well, you know. :-D Riding the wave, yesterday finally I have bought the 420 and I had a few hours at the helm with the young previous owner of the boat as crew. Very low wind, little sun ad a few drops from the sky (not from the eyes yet). Beautiful boat with 3 sails, many ropes and lines to learn for better fine tuning. I do not understand why my memory is so lazy to remember a simple thing like a first name of a person, but at the same time is able to remember many details about sailing and paragliding also! Mystery of the nature, magnificent of the wild. I send to you the picture you asked me as attachment. Remember now I got a boat so you are officially invited as crew on board. From my point of view I am a Captain... and the "news" is you have the possibility to take part to my Circus, even for only a few hours, to a new ring-master experience I know you love it... Best regards.

sabato 11 aprile 2015

When The Rain Drains Champagne


Oggi piove ma è una pioggia dolce di quelle che potrei prendere addosso per ore, dritto in piedi, fermo immobile rivolto al cielo grigio, occhi chiusi e sorriso. Il carrozzone del World ARC chiude oggi, con tutti i suoi fanti, le regine ed i suoi re. Smontano il palco, staccano i microfoni, si spengono le luci. Coriandoli e stelle filanti sul palco e lungo il porto di Gros Islet fanno compagnia alle bollicine di champagne. Bottiglie stappate a riempire bicchieri, a bagnare visi già di per se segnati. La pioggia lava via un po tutto ma non i ricordi di un Giro attorno al mondo a vela, e neppure la lieve amarezza che rimane dopo aver terminato un viaggio, è proprio il caso di dirlo, immenso come questo. Un viaggio attraverso i mari, i luoghi, le genti ma soprattutto dentro se stessi. Colmando le ultime miglia di navigazione mi son trovato a dire: "Quella è l'isola di Saint Lucia! Son già trascorsi un anno e mezzo! Il Viaggio è già finito, non può essere vero!!". E la tristezza ora mi fa sentire vuoto e solo. Ma domani sarà dolce salire sull'aereo che mi riporterà in Italia, sarà piacevole farsi stordire da un'altra coppa di champagne, seduto al posto numero ventitre e, lasciatemelo dire oggi soltanto, sentirsi come un re. La pioggia lava via anche le lacrime ma sono lacrime di gioia: la gioia di riabbracciare mio figlio, la gioia di camminare a mezz'aria per qualche giorno, la gioia di riprendere a volare assieme agli amici, la gioia di tornare ancora una volta intero, sempre io e tutto di un pezzo, con venti dita, quattro arti, un cuore e tutto il resto. Ho ancora la voglia di sognare ad occhi aperti, di esplorare nuovi orizzonti, di vedere nuove albe e nuovi tramonti, di assaporare altra pioggia.
Alla fine di ogni viaggio da qualche parte si arriva sempre, ma poi si riparte. Lo stesso per me, e non chiedetemi se oggi o domani, se verso sud o verso nord, se al caldo o al freddo; non domandatemi se sarà nei deserti o sulle montagne, se da solo o in compagnia, l'importante è che ripartirò.

domenica 5 aprile 2015

Fai la Fila, Prendi il Tuo Numero e Parcheggia la Tua Barca

Siamo nel Mare dei Caraibi in una delle zone forse più ambite dai vacanzieri di tutta l'area Occidentale: Grenada, Carriacou, Petit Mertinique, The Grenadines, Saint Vincent… Ieri ed oggi il comandante ha puntato su due baie incantevoli dal punto di vista naturalistico ma purtroppo questa bellezza è da condividere con altre 30-60 barche. Chiudendo gli occhi e concentrandomi solo sull'udito e sull'olfatto la memoria mi rimanda tanti anni addietro quando ancora frequentavo le spiagge affollate della mia regione: odore di olio e crema solare, schiamazzi giocosi di bimbi allegri, voci di adulti ad impartire raccomandazioni, risa, schizzi d'acqua. L'impatto con il turismo mi provoca un leggero vomito di certo maggiore del rollare sulle onde della nostra Free&BrEasy. Riapro gli occhi al rumore del motore di una barca: un locale pescatore si ferma a fianco a noi perchè ci vuol vendere frutta ed aragoste. Rifiutiamo senza nemmeno chiedere il prezzo. Insiste un po forse stupito dal rifiuto a quell'irrinunciabile offerta, poi passa ad un altro cliente un po più avanti. Ce ne sono tanti di clienti qui intorno e la merce si vende sempre. Coccobellooooooo! Gente in mare con maschera e pinne a fare snorkeling a caccia di pesci e tartarughe. E' come giocare a pallone sull'asfalto del parcheggio in città in mezzo alle autovetture. Passano taxi a velocità elevata. Gommoni da destra con destinazione sinistra, altri da sinistra vanno a destra, tutti a cercare un posto migliore, tutti con qualcosa da fare, qualche centinaia di metri più in là. Poi arriva anche l'uomo delle boe del "parcheggio" che vuole i suoi soldi: 75 $EC (circa 25 Euro) a notte; dice che ci fa lo sconto se ci fermiamo più notti. Dal mio viso non traspare il salire dei liquidi gastrici dallo stomaco alla gola: ora il livello di vomito è aumentato. Ma scopro che all'aumento del malore contribuiscono anche le onde casuali (cioè non quelle regolari dovute al vento) alzate dai motori fuoribordo che ronzano e sfrecciano sia a prua che a poppa, e per un attimo penso che forse in mare aperto le onde siano minori che non qui nel "parcheggio". Perchè non ritorniamo in mare aperto nell'Atlantico? Perchè non ci mettiamo all'ancora dove non ci sono i turisti? Qui guidano la barca come se fosse un automobile; con venti nodi di vento al traverso o al granlasco questi vanno a motore. Ogni tanto si vede una vela alzata ma così sventata che è un orrore, solo casualmente il fileggiare diminuisce col cambiare di rotta all'approssimarsi della destinazione e non di certo per intervento manuale sulla scotta. E ti passano a cinque metri a tribordo. Butto l'occhio per vedere se hanno anche le cinture allacciate, lo specchietto retrovisore e l'airbag… L'autostrada è un posto infernale ma è difficile accorgersene e lasciare quell'idea di vita frenetica, ci vuole tempo, forse un anno, forse più?