domenica 13 luglio 2014

Australia, il Proseguo è per Pochi


Il tempo che passa miete la flotta del World ARC Rally. Su un totale di 40 imbarcazioni alla partenza da Saint Lucia (Centro America - Mare dei Caraibi), ora, dopo 10.000 miglia ed a circa metà percorso del giro del mondo in barca a vela, hanno anticipatamente comunicato il loro ritiro 15 iscritti. In realtà alcuni di loro avevano già da tempo programmato lo stop in Australia per concedersi una lunga pausa per poi riprendere il viaggio, questa almeno è la loro intenzione, l'anno successivo aggiungendosi al gruppo prossimo; in questo gioco di lascia e riprendi il Giro, si prevedono un paio di partecipanti dell'anno precedente che si aggiungeranno al gruppo attuale, in tutto quindi circa 25 irriducibili equipaggi intenzionati a proseguire fino alla fine delle 22.000 miglia del percorso completo.
Il Civetta II, la barca a vela slovacca di 15 metri del capt. Vladimir Porvaznik con il suo crew Marco Zonca, è tra quelle che al momento non intendono fermarsi e si proiettano come una delle poche che a breve salperanno l'àncora dal porto di Mackay in Australia per proseguire verso nord in Indonesia e poi, continuando la navigazione in Oceano Indiano, verso ovest in direzione Sud Africa, e così via con alcune tappe intermedie fino a raggiungere il Brasile per concludere il lungo viaggio in aprile 2015 nell'isola di Saint Lucia punto di partenza nel Centro America. Li aspettano mari molto impegnativi.
I motivi che spingono allo stop un così alto numero di imbarcazioni andrebbero ricercati principalmente in tre cose: budget di spesa, affiatamento - morale e comprensione dei ruoli tra la componente umana a bordo, tenacia e motivazione al completamento di un lungo viaggio. Le cosiddette "spese impreviste" per guasti e rotture all'attrezzatura si sono susseguite un po per tutti e non hanno risparmiato nemmeno la nostra barca: reintestazione dello strallo di prua, ricucitura della vela gennaker strappata (rotta nuovamente ora è proprio da cambiare), generatore elettrico diesel riparato, autopilota elettromeccanico riparato, radio VHF sostituita, motore del gommone riparato due volte, e molte altre cose minori di cui, comprenderete, non ho fatto un elenco dettagliato; quasi tutti i problemi sono stati risolti con manodopera e competenze tecnica a bordo, qualche volta tramite consulenze esterne via e-mail o via telefono satellitare, che ci hanno fatto senz'altro risparmiare molto tempo e denaro portando nel contempo morale e maggior sicurezza in noi stessi. Non ultimo per importanza, anzi, è da notare il sostanzioso balletto di cambio-scambio del personale a bordo che ha caratterizzato le soste nei porti e nelle baie nelle ultime settimane per molti. E' indiscutibile che stare assieme per tanti mesi, vivendo 24h al giorno in spazi ristretti con poca privacy ed a volte sotto stress, può mettere in risalto aspetti sconosciuti del proprio ed altrui "io" non sempre improntati al costruttivo ed al positivo.
Riferendosi al Giro del Mondo che stiamo facendo, il Capitano Vlado sostiene che in questo caso due metà non fanno un intero, che il viaggio è più gratificante iniziarlo e completarlo senza interruzioni sostanziali; tali affermazioni mi trovano, ancora una volta, completamente d'accordo con lui.
foto by Iano

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