Il giro del Mondo in barca a vela: "Non si possono scoprire nuovi Mari se non si ha il coraggio di lasciar scomparire la Terra dietro l'orizzonte"
giovedì 27 marzo 2014
La Traversata del Pacifico, 3000 Miglia (5500Km)
Leviamo l'àncora dall'Isola di Santa Cruz, le vele sono issate, direzione linea di start per la partenza della 3a tappa di questo Giro del Mondo in barca a vela: Galapagos - Isole Marchesi. Sono in piedi in coperta a prua e guardo l'orizzonte: mare, oceano. Sò che per venti/trenta giorni non vedremo terra e saremo, comandante, membri dell'equipaggio e la nostra barca, completamente in balia degli eventi e delle forze della Natura, e chi avrà un suo Dio a cui rivolgere delle preghiere, forse, ne avrà l'occasione. Un leggero crampo allo stomaco, qualche sfuggente pensiero ai propri cari, un veloce richiamo ai propri muscoli ed un riallineamento delle mente, il Comandante grida: si parte! Il ballo comincia, tutti in pista, l'orchestra suona già le prime note.
Dopo mezza giornata di vento leggero intorno ai 8-10 nodi lo stesso scende a zero e ci costringerà ad incrementare la tabella delle ore d'uso del motore. I giorni scorrono uno dietro l'altro quasi uguali: mare, sole, vento. A metà percorso, dopo una dozzina di giorni, ci prenderà una bassa pressione che ci farà saggiare una serie di temporali, pioggia ed alcuni salti di vento: niente di drammatico per fortuna, ma la notte con il cielo annuvolato il buio era totale e non consentiva alcun riferimento visivo, direi disorientante; le luci di posizione in cima all'albero, verde a dritta, rosso a sinistra, notoriamente piuttosto fioche, fornivano gli unici fotoni per illuminare il mare poco attorno che risultava in questo caso, incredibile ma vero, più chiaro del cielo.
Le catture di tonni si susseguono, ed in cucina il protagonista è proprio lui: tonno impanato, tonno fritto, spezzatino di tonno, goulash di tonno, insalata di tonno, tonno al forno, tonno lesso, tonno crudo, tonno insalata… Il momento migliore per catturarli, alla traina ed a filo d'acqua, è un po prima del calar del sole, momento in cui sembrano impazziti, affamati, ed abboccano a qualsiasi cosa.
Siamo in mezzo all'Oceano Pacifico del sud: ad est le Is.Galapagos, ad ovest la Polinesia Francese con le Is.Marchesi, nostra meta, a nord le Is.Hawaii ed a sud l'Isola di Pasqua. Il punto più vicino alla terra è a 1500 miglia (2700Km). Le previsioni meteo non ci azzeccano molto e allora scruto spesso il cielo per capire, per interpretare e per prevedere: batticuori si alternano a sospiri di sollievo. Usciamo dalla bassa pressione ed il sole ritorna a splendere. 20 nodi di vento ed un po di onda non ci impediranno di mettere le lenzuola ed i cuscini all'aperto, stendere ad asciugare i panni appena lavati con l'acqua di mare ed il sapone: normali lavori in barca come a casa.
Delfini ci passano a salutare abbastanza spesso. Un "delfino" più grande degli altri ci fa visita una notte ma siccome faceva piuttosto buio non lo abbiamo ben identificato. Ovviamente si finisce per favoleggiare su balenottere, orche e squali.
L'isola di Hiva Oa si fa vedere all'orizzonte tra cumuli serali in lento dissolvimento ed il rosso vivo del tramonto: l'indomani notte taglieremo la linea di arrivo dopo 22 giorni di navigazione.
Mentre divoriamo le ultime miglia e ci avviciniamo al fianco della costa dell'isola chiedo al comandante Vlado: "Lo senti anche tu questo profumo come quando entri in un negozio di fiori?" - Vlado: "Si, come quando entri in un 'cimiteiro'!"
TERRAAAAaaaa!!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Sono accettati anche commenti anonimi ma è gradita la firma con nome e cognome, grazie.