A bordo abbiamo due radio principali fisse, una VHF ed una HF, ed una portatile VHF. Ce n'è un'altra di radio portatile nella cosiddetta grab-bag (borsa di emergenza). Inoltre io ho la mia che tengo nella grab-box personale della quale ogni mese scarico e ricarico le batterie installate cambiandole poi con quelle di riserva e facendo poi la stessa operazione per la carica.
Normalmente la radio VHF va tenuta accesa ed in ascolto sul canale 16, il canale per le emergenze o quale meeting-point; il soccorso, lo ricordo, lo si può chiedere ma lo si deve anche dare. L'organizzazione del Rally ha un suo canale che usa per comunicazioni con i partecipanti ma anche questi ultimi lo usano spesso per comunicazioni tra loro. Sorge quindi la comodità di poter ascoltare due canali contemporaneamente, e noi, sulla radio fissa del Civetta II, abbiamo questa possibilità. Principalmente le comunicazioni col VHF riguardano lo svolgimento di pratiche burocratiche per i porti, speciali modalità di ottenimento carburante ed acqua, lo smaltimento dei rifiuti, orari per i briefing, offerte per escursioni e visite ai Parchi per le quali vieni richiesta l'adesione ed il numero di partecipanti sia per quelle gratuite che per quelle a pagamento. Non mancano certo anche inviti privati e conversazioni tra i componenti delle imbarcazioni. Ci si chiama sul canale comune per poi spostarsi, una volta stabilita la comunicazione tra il chiamante ed il chiamato, su un altro canale stabilito dal chiamato per poi continuare la conversazione fino all'esaurimento degli argomenti; in questo modo il canale comune resta libero per la maggior parte del tempo per altre transazioni vocali.
Il VHF funziona molto bene ed è affidabile fino ad una distanza di 10-20 miglia mentre per distanze superiori purtroppo è completamente inutile. Entra in gioco qui la radio HF. E' un mondo affascinante quello delle "onde corte" e delle "onde medie", vi si trova di tutto e potenzialmente di tutte le parti del mondo: trasmissioni analogiche e digitali, voce, dati, facsimile, telegrafia, radio broadcasting con notizie e musica; qualcuno lo considera un caos e per certi versi lo è. Mentre per le VHF una potenza di emissione in FM di 5-30W è ottima per la maggior parte dei casi, per le HF dovreste averne 100 di Watt almeno. Invece della FM in HF le modalità di emissione sono la LSB e la USB, generalmente chiamate SSB; i radioamatori usano la prima fino ai 10Mhz, e la seconda dai 10 fino ai 30Mhz. L'uso marittimo mi risulta sia limitato alla USB per quasiasi frequenza usata, e mi riferisco alle comunicazioni vocali.
L'ampio range di frequenze utilizzabili fa sì che si dovrebbe avere almeno una decina di antenne dalla lunghezza di dozzine di metri improponibili su un'imbarcazione di appena 40-50 piedi. Per semplificare ed ovviare al problema delle antenne si opta per un unica antenna formata da un unico filo di una decina di metri con un accordatore di antenna (tuner) che di volta in volta, dipendentemente dalla frequenza in uso, accorderà l'antenna in modo opportuno per una efficienza migliore possibile. A fare da antenna molte imbarcazioni usano uno strallo di poppa con due isolatori ai suoi estremi, a cui è collegato il cavo coassiale, l'antenna tuner, ulteriore cavo coassiale poi fino alla radio HF.
Collegando il computer alla radio HF tramite uno speciale modem Pactor è possibile anche inviare e-mail, e ricevere e-mail e file nel formato GRIB, con le previsioni del tempo; il baud-rate è bassissimo e quindi si opta per e-mail semplici contenenti solo testo e file non più grandi di 100-300Kb.
Il bello delle HF è che potete comunicare fino a distanze incredibili: 1000, 10.000 miglia, o anche tutto il mondo! Il brutto delle HF è che la comunicazione è affetta da moltissimi disturbi e che il suo buon esito dipende dall'ora del giorno (o della notte), da dove si trova il sole, dal numero di macchie solari e altri fattori come la potenza di emissione e la polarizzazione dell'antenna cioè se è verticale oppure orizzontale. Ci sono dei software di previsione per la fattibilità di una comunicazione tra due emittenti per le varie frequenze ed orari che potete utilizzare per aumentare ad un po più di zero di percentuale la possibilità di successo del vostro tentativo. Per distanze inferiori alle 200 miglia non dovreste avere bisogno del previsore di propagazione delle onde radio per comunicare, ma, specialmente di sera, potrebbe essere più facile ed intelleggibile parlare con un radioamatore oltre oceano che non con un partecipante al World ARC Rally che si trova a soli 300 miglia da voi…
Per comunicazioni "sicure" a bordo c'è un telefono satellitare, ed anche un'antenna satellitare per il computer, che utilizziamo con parsimonia visti i costi piuttosto alti sia per la voce che per i dati.
Forse chi considera le HF un caos è molto più vicino alla realtà di chi le considera facili.
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