giovedì 8 maggio 2014

Domenica 11 inizia la 4a Tappa di 1460 Miglia


Dopo un mese e mezzo di pausa dall'ultima tappa del Pacifico orientale mancano ora solo pochi giorni alla partenza della prossima che, con un percorso che prevede due fermate brevi intermedie, ci proietterà decisamente verso la parte occidentale dell'oceano Pacifico cioè l'Australia! La terra dei Canguri sarà una meta importante per molti aspetti a cui tutti noi guardiamo con occhi da sognatori, per la quale però ci vorranno ancòra due mesi e mezzo. Rimaniamo per ora concentrati per domenica prossima: linea di start dall'isola di Bora-Bora poi 690 miglia per Suwarrow (isole Cooks) per prosegire per Niue, altre 540M, per poi tagliare il traguardo a Vava'u tra le isole Tonga dopo le finali 230M. Ultimi controlli all'attrezzatura: cambio olio e filtri al motore principale, al motore del canotto di servizio e al generatore elettrico diesel; pulizia e manutenzione al desalinizzatore (produttore di acqua dolce da bere, da quella salata del mare), controllo tenditura dei cavi d'acciaio (stralli), pulizia scafo sotto la linea di galleggiamento, sostituzione "zinchi" elica; verifiche al cordame (scotte, drizze), alle carrucole (bozzelli), alle vele, ecc. ecc. Diversi concorrenti, durante le tappe precedenti, hanno avuto degli inconvenienti abbastanza rilevanti che gli hanno fatto perdere giorni e giorni: un paio hanno scardinato il boma, diversi hanno avuto reti da pesca abbandonate impigliate al timone, all'elica o al bulbo, un paio hanno trovato e risolto ingressi d'acqua poco confortevoli nello scafo. Niente di drammatico per loro, meno male. Dal canto nostro possiamo segnalare l'intestazione a nuovo dello strallo di prua, un cavo d'acciaio di 8mm di diametro e circa 10m di lunghezza, per la parte in cima all'albero, lo strallo dove ci sta anche il genoa rollabile; un lavoro che siamo riusciti a fare all'àncora e senza dover sbarcare a terra: ci sono volute quattro persone di noi e mezza giornata di lavoro piuttosto impegnativo! Della probabile prossima rottura dello strallo in questione ce n'eravamo accorti verso la fine della 3a lunga tappa del Pacifico durante un ispezione in cima all'albero; come soluzione temporanea ci eravamo imposti di non usare più la vela di prua (genoa) per non mettere nuovamente sotto sforzo il cavo d'acciaio rompendolo del tutto con le conseguenze che ne sarebbero derivate; come alternativa abbiamo fatto largo uso di un piccolo gennaker che ci ha fatto proseguire la navigazione praticamente senza problemi e perdite di tempo alcune.
Un imbarcazione è composta da migliaia di componenti in continuo lavoro e stress e sotto le intemperie del mare e meteorologiche. Una verifica certosina aiuta a limitare le sorprese (anche se non ad eliminarle del tutto). Fino a prova contraria, quindi, siamo pronti alla nuova partenza!

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