E tra i mille pensieri che mi scatenano i libri come questo mi è rimasta impigliata tra le dita una storia. Quella di Larry Walters.
Io non so se qualcuno di chi legge sa chi fosse Larry Walters. Beh, io ho cercato, rovistato il web, guardato le sue foto alla ricerca del perchè e del come. Della molla e delle molle.
Larry in verità si chiamava Lawrence Richard Walters e diventò famoso come “Il pilota della sedia da giardino” o “Larry Lawn Chair”. Larry non fu accettato in aeronautica perchè era miope. Larry però voleva volare. Larry era un camionista che passava tanto tempo a pensare seduto in giardino.
E pensava a come si può volare se non hai un brevetto. Larry nell’estate dell’82 mentre finisce la guerra delle Falkland, mentre si ritrova il corpo di Calvi sotto il ponte dei Black Friars a Londra e Israele invade il Libano… Larry… prende 45 palloni meteorologici… che ha comprato in un outlet di materiale militare… li riempie di elio… li attacca alla sua sedia a sdraio… porta con se un fucile ad aria compressa… una ricetrasmittente… Vola. Larry vola. Vola. Vola per 45 minuti. Sopra San Pedro in California… Sopra l'aeroporto di Long Beach… Sopra le piccole cose che ci preoccupano… Sopra le miserie e sopra le crisi… Sopra la pace e sopra la guerra… Sopra il “non puoi” e sopra ”è impossibile”. Soprattutto sopra tutto. Arriva a 1500 metri… Ed informa un radioamatore di non preoccuparsi… E di dire alle autorità che è tutto ok. Ed è tutto ok. Spara ai palloni. Uno alla volta. Ecco perchè ha un fucile. Giusto. Scende e scende male. Sopra ai fili della corrente. Ma scende e non si fa nulla.
Ha volato. Sulla sua sedia. Ha volato sopra i pregiudizi e le difficoltà. Nonostante tutto e nonostante tutti. Con i suoi occhiali e la sua miopia. Ha vinto lui, ha vinto la sua sedia a sdraio. Una volta per tutte. Una volta sola volerà più in alto. 11 Anni dopo Larry vola di nuovo e per sempre. Vola da solo, perchè non è facile rientrare nelle file dopo che hai fatto il salto. Dopo che hai capito che puoi volare sulla tua sedia senza ascoltare il brusio dei senza-dio e senza-speranza. Dopo che hai capito che quello che ci vuole è l’amore per il tuo sogno. Dopo avere capito tutto questo può capitare di sentirsi fuori posto. Non è bello, ma posso, se non giustificare, almeno comprendere lo smarrimento di chi ha fatto quello che doveva. Quello che voleva.
Beh, a me la storia di Larry piace. Mi piace la sua foto in bianco e nero, seduto sulla sua sedia, che volteggia a mezz’aria. Come chi ha già staccato la spina dalle miserie umane.
Buon volo Larry.
[Sebastiano Zanolli - La Grande Differenza]
bellissimo racconto!
RispondiEliminaGrazie Taggy!
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