domenica 30 marzo 2014

Tathoo Tiki Polinesiano


Il Tiki è una divinità polinesiana. La rappresentazione tipica del Tiki è sotto forma di statua rocciosa, ma esso è presente anche in diverse sculture in legno, gioielli e tatuaggi caratteristici di tutta l'Oceania. Si tratta di facce con grandi occhi rotondi incise e dipinte su pietre, che rappresentavano gli Dei Maohi.
Il termine tiki si riferisce ai grandi intagli e ai manufatti in pietra (spesso di origine vulcanica) che ritraggono forme umanoidi tipiche. Secondo le leggende polinesiane in ogni Tiki si trova uno spirito. Gli intagli spesso servono a marcare i confini di luoghi sacri o significativi. In origine i tiki erano statuette di falli che le donne appendevano al collo come scongiuro contro la sterilità. (Wikipedia)

giovedì 27 marzo 2014

Dedicato a...


Dedicato al mio amico Alberto che si sta allenando a Los Angeles per la VOLVO OCEAN RACE 2014-15!!!

La Traversata del Pacifico, 3000 Miglia (5500Km)


Leviamo l'àncora dall'Isola di Santa Cruz, le vele sono issate, direzione linea di start per la partenza della 3a tappa di questo Giro del Mondo in barca a vela: Galapagos - Isole Marchesi. Sono in piedi in coperta a prua e guardo l'orizzonte: mare, oceano. Sò che per venti/trenta giorni non vedremo terra e saremo, comandante, membri dell'equipaggio e la nostra barca, completamente in balia degli eventi e delle forze della Natura, e chi avrà un suo Dio a cui rivolgere delle preghiere, forse, ne avrà l'occasione. Un leggero crampo allo stomaco, qualche sfuggente pensiero ai propri cari, un veloce richiamo ai propri muscoli ed un riallineamento delle mente, il Comandante grida: si parte! Il ballo comincia, tutti in pista, l'orchestra suona già le prime note.
Dopo mezza giornata di vento leggero intorno ai 8-10 nodi lo stesso scende a zero e ci costringerà ad incrementare la tabella delle ore d'uso del motore. I giorni scorrono uno dietro l'altro quasi uguali: mare, sole, vento. A metà percorso, dopo una dozzina di giorni, ci prenderà una bassa pressione che ci farà saggiare una serie di temporali, pioggia ed alcuni salti di vento: niente di drammatico per fortuna, ma la notte con il cielo annuvolato il buio era totale e non consentiva alcun riferimento visivo, direi disorientante; le luci di posizione in cima all'albero, verde a dritta, rosso a sinistra, notoriamente piuttosto fioche, fornivano gli unici fotoni per illuminare il mare poco attorno che risultava in questo caso, incredibile ma vero, più chiaro del cielo.
Le catture di tonni si susseguono, ed in cucina il protagonista è proprio lui: tonno impanato, tonno fritto, spezzatino di tonno, goulash di tonno, insalata di tonno, tonno al forno, tonno lesso, tonno crudo, tonno insalata… Il momento migliore per catturarli, alla traina ed a filo d'acqua, è un po prima del calar del sole, momento in cui sembrano impazziti, affamati, ed abboccano a qualsiasi cosa.
Siamo in mezzo all'Oceano Pacifico del sud: ad est le Is.Galapagos, ad ovest la Polinesia Francese con le Is.Marchesi, nostra meta, a nord le Is.Hawaii ed a sud l'Isola di Pasqua. Il punto più vicino alla terra è a 1500 miglia (2700Km). Le previsioni meteo non ci azzeccano molto e allora scruto spesso il cielo per capire, per interpretare e per prevedere: batticuori si alternano a sospiri di sollievo. Usciamo dalla bassa pressione ed il sole ritorna a splendere. 20 nodi di vento ed un po di onda non ci impediranno di mettere le lenzuola ed i cuscini all'aperto, stendere ad asciugare i panni appena lavati con l'acqua di mare ed il sapone: normali lavori in barca come a casa.
Delfini ci passano a salutare abbastanza spesso. Un "delfino" più grande degli altri ci fa visita una notte ma siccome faceva piuttosto buio non lo abbiamo ben identificato. Ovviamente si finisce per favoleggiare su balenottere, orche e squali.
L'isola di Hiva Oa si fa vedere all'orizzonte tra cumuli serali in lento dissolvimento ed il rosso vivo del tramonto: l'indomani notte taglieremo la linea di arrivo dopo 22 giorni di navigazione.
Mentre divoriamo le ultime miglia e ci avviciniamo al fianco della costa dell'isola chiedo al comandante Vlado: "Lo senti anche tu questo profumo come quando entri in un negozio di fiori?" - Vlado: "Si, come quando entri in un 'cimiteiro'!"
TERRAAAAaaaa!!

martedì 25 marzo 2014

Terza tappa: Galapagos - Hiva Oa (in mezzo al Pacifico)


La Radio quale Pane Quotidiano


A bordo abbiamo due radio principali fisse, una VHF ed una HF, ed una portatile VHF. Ce n'è un'altra di radio portatile nella cosiddetta grab-bag (borsa di emergenza). Inoltre io ho la mia che tengo nella grab-box personale della quale ogni mese scarico e ricarico le batterie installate cambiandole poi con quelle di riserva e facendo poi la stessa operazione per la carica.
Normalmente la radio VHF va tenuta accesa ed in ascolto sul canale 16, il canale per le emergenze o quale meeting-point; il soccorso, lo ricordo, lo si può chiedere ma lo si deve anche dare. L'organizzazione del Rally ha un suo canale che usa per comunicazioni con i partecipanti ma anche questi ultimi lo usano spesso per comunicazioni tra loro. Sorge quindi la comodità di poter ascoltare due canali contemporaneamente, e noi, sulla radio fissa del Civetta II, abbiamo questa possibilità. Principalmente le comunicazioni col VHF riguardano lo svolgimento di pratiche burocratiche per i porti, speciali modalità di ottenimento carburante ed acqua, lo smaltimento dei rifiuti, orari per i briefing, offerte per escursioni e visite ai Parchi per le quali vieni richiesta l'adesione ed il numero di partecipanti sia per quelle gratuite che per quelle a pagamento. Non mancano certo anche inviti privati e conversazioni tra i componenti delle imbarcazioni. Ci si chiama sul canale comune per poi spostarsi, una volta stabilita la comunicazione tra il chiamante ed il chiamato, su un altro canale stabilito dal chiamato per poi continuare la conversazione fino all'esaurimento degli argomenti; in questo modo il canale comune resta libero per la maggior parte del tempo per altre transazioni vocali.
Il VHF funziona molto bene ed è affidabile fino ad una distanza di 10-20 miglia mentre per distanze superiori purtroppo è completamente inutile. Entra in gioco qui la radio HF. E' un mondo affascinante quello delle "onde corte" e delle "onde medie", vi si trova di tutto e potenzialmente di tutte le parti del mondo: trasmissioni analogiche e digitali, voce, dati, facsimile, telegrafia, radio broadcasting con notizie e musica; qualcuno lo considera un caos e per certi versi lo è. Mentre per le VHF una potenza di emissione in FM di 5-30W è ottima per la maggior parte dei casi, per le HF dovreste averne 100 di Watt almeno. Invece della FM in HF le modalità di emissione sono la LSB e la USB, generalmente chiamate SSB; i radioamatori usano la prima fino ai 10Mhz, e la seconda dai 10 fino ai 30Mhz. L'uso marittimo mi risulta sia limitato alla USB per quasiasi frequenza usata, e mi riferisco alle comunicazioni vocali.
L'ampio range di frequenze utilizzabili fa sì che si dovrebbe avere almeno una decina di antenne dalla lunghezza di dozzine di metri improponibili su un'imbarcazione di appena 40-50 piedi. Per semplificare ed ovviare al problema delle antenne si opta per un unica antenna formata da un unico filo di una decina di metri con un accordatore di antenna (tuner) che di volta in volta, dipendentemente dalla frequenza in uso, accorderà l'antenna in modo opportuno per una efficienza migliore possibile. A fare da antenna molte imbarcazioni usano uno strallo di poppa con due isolatori ai suoi estremi, a cui è collegato il cavo coassiale, l'antenna tuner, ulteriore cavo coassiale poi fino alla radio HF.
Collegando il computer alla radio HF tramite uno speciale modem Pactor è possibile anche inviare e-mail, e ricevere e-mail e file nel formato GRIB, con le previsioni del tempo; il baud-rate è bassissimo e quindi si opta per e-mail semplici contenenti solo testo e file non più grandi di 100-300Kb.
Il bello delle HF è che potete comunicare fino a distanze incredibili: 1000, 10.000 miglia, o anche tutto il mondo! Il brutto delle HF è che la comunicazione è affetta da moltissimi disturbi e che il suo buon esito dipende dall'ora del giorno (o della notte), da dove si trova il sole, dal numero di macchie solari e altri fattori come la potenza di emissione e la polarizzazione dell'antenna cioè se è verticale oppure orizzontale. Ci sono dei software di previsione per la fattibilità di una comunicazione tra due emittenti per le varie frequenze ed orari che potete utilizzare per aumentare ad un po più di zero di percentuale la possibilità di successo del vostro tentativo. Per distanze inferiori alle 200 miglia non dovreste avere bisogno del previsore di propagazione delle onde radio per comunicare, ma, specialmente di sera, potrebbe essere più facile ed intelleggibile parlare con un radioamatore oltre oceano che non con un partecipante al World ARC Rally che si trova a soli 300 miglia da voi…
Per comunicazioni "sicure" a bordo c'è un telefono satellitare, ed anche un'antenna satellitare per il computer, che utilizziamo con parsimonia visti i costi piuttosto alti sia per la voce che per i dati.
Forse chi considera le HF un caos è molto più vicino alla realtà di chi le considera facili.