domenica 28 settembre 2014

Il Prezzo del Semplice



In alcune isole del Pacifico ci sono popolazioni che pescano, raccolgono e costruiscono assieme per la comunità intera. Tutti contribuiscono per quanto possono: i bambini giocano ed imparano, gli anziani accudiscono ed insegnano. Il lavoro come fine per l'accumulo di ricchezza a scopi personali non esiste; esiste l'accumulo di risorse quale riserva strategica per la comunità, ma non sempre. E' un organizzazione semplice e questo ha i suoi pro ed i suoi contro. I pro sono che vivi semplicemente, i contro è che altrettanto semplicemente muori...

(in foto: Onda da Surf - Cocos Keeling Island (AUS))


venerdì 26 settembre 2014

Il Pilota Automatico a Vento: Windpilot

E' uno strano oggetto di alluminio, dalla struttura solida e completamente meccanico: niente elettronica e niente CPU, nemmeno motori a scoppio, pertanto non assorbe corrente elettrica e nemmeno carburante. Non richiede neanche energia solare e tantomeno quella nucleare. Di tanto in tanto si possono poggiare delle gocce di lubrificante nei punti di maggior frizione e volendo gli potete rivolgere belle parole d'amore per ringraziarlo dell'instancabile servizio è capace di fornire alla vostra barca a vela in mezzo al mare. 
Ha una finestra di funzionamento piuttosto ampia per cui si riesce ad utilizzarlo anche per giorni interi durante i quali, se necessario, lo potete regolare per meglio stare in rotta se il vento cambia direzione. Se la meteo è stabile e non vi curate di variazioni di prua di 10-15 gradi, e non vi mettono ansia le vele non perfettamente a segno, Windpilot timonerà la barca tutto da solo lasciandovi il tempo per stare sotto lo spray-hood al riparo dal sole, pioggia e mare appunto. Il vostro watching sarà inoltre più accurato durante il turno di notte perchè gli occhi li terrete puntati all'orizzonte tutt'attorno e non sulla bussola. Sul Civetta II noi lo mettiamo in azione appena possibile, spesso già alcune ore dopo la partenza per una nuova tappa quando oramai siamo in mare aperto e non abbiamo altre imbarcazioni attorno a breve distanza. Lo usiamo con venti di traverso, lasco, granlasco e di poppa. Avendo uno spray-hood grande che arriva fino a dietro il pozzetto, e Windpilot è installato sullo specchio di poppa appena 50 centimetri lì dietro ad esso, con venti di bolina il flusso aereo risulta disturbato imprimendogli instabilità quindi preferiamo staccarlo in tale situazione. Dalla mia esperienza Windpilot fa fare alla prua un'andatura leggermente ondulatoria, ora a dritta per un paio di minuti, ora a sinistra per altrettanto minuti; se avete regolato le vele perfettamente a segno allora rimarrete delusi perchè Windpilot vi risulterà dispettoso "costringendovi" a prendere voi il timone in mano se vorrete avere un andatura più precisa; ma in Oceano i tell-tail non sono di primaria importanza per chi vuole semplicemente navigare e non bada a mezzo nodo di velocità in più o in meno; al più si dovranno sopportare saltuari sventolamenti della tela al vento.
Nel web si trovano libri interi sulla storia e sulla teoria dei vari tipi di timoni a vento in costruzione fin dal secolo scorso, e non sto qui di certo io a scrivere cose nuove e rivoluzionarie, o a riportarne i lunghi e approfonditi testi, per cui vi rimando, per una loro descrizione più dettagliata, a tali letture. Avrete così la possibilità di confrontarne alcuni tipi ogn'uno con un loro modo di funzionamento, con i pregi ed i difetti riscontrati durante l'uso in diverse situazioni. 
Desidero però tentare di spiegare come funziona a grandi linee il Windpilot. Una tavoletta di legno leggero dai bordi arrotondati, dello spessore di 3-4 millimetri, larga 20 cm, alta 70 cm, posta verticalmente ed un po inclinata, chiamata pala o alettone, di taglio nella direzione del vento, funge da sensore del fluido aereo. Quando il vento, o la barca, cambia di direzione allora l'incidenza del vento sulla pala cambia di conseguenza spingendo la stessa di lato; questo movimento laterale di leva fa sollevare una sottile asta che termina con un ingranaggio che aziona un piccolo timone immerso in acqua facendolo variare proporzionalmente di incidenza nel liquido. Il piccolo timone basculante si muoverà quindi deciso e con forza trasferendo il suo movimento amplificato di leva, con un sistema di cavi tessili e bozzelli, alla ruota del timone che correggerà la variazione in direzione opposta riportando la barca nella direzione impostata (o più esattamente la riporterà nell'angolo impostato rispetto al vento); la pala riceverà nuovamente il vento di taglio e tutto si riporta in posizione neutra in attesa della prossima variazione. Silenzioso, instancabile e sorprendente, Windpilot è un'attrezzatura che senz'altro acquisterei per la mia barca a vela.

(foto: "Due Secondi al Sunset" in Oceano Indiano)

martedì 23 settembre 2014

Abbiamo Vinto la 9a Tappa!




E' appena terminata la decima tappa che ha visto ventidue barche a vela (su 40 totali presenti alla partenza il gennaio scorso), partecipanti al World ARC Rally 2014/2015, solcare parte dell'Oceano Indiano da Bali alle isole Christmas e Cocos-Keeling. Da poche ore siamo all'àncora ed il vento nemmeno qui ci risparmia il suo soffiare insistente: 20-30 nodi (36-54km/h). Ma stanotte potremo riposare come si deve, certi di aver fatto anche questa volta un buon lavoro. E' indiscutibile che le vittorie portano morale e quello nostro è alto: abbiamo vinto, 1° posto nella nostra categoria, la tappa precedente da Darwin (Australia) a Bali (Indonesia) di oltre 1000 miglia (1800Km) per un totale di circa 7 giorni. Quale sia stata la chiave vincente, quale il cambio di marcia rispetto alle "leg" precedenti, in cosa abbiamo migliorato non ci è ancora perfettamente chiaro ma una cosa è certa: abbiamo navigato bene e sicuramente meglio degli altri!

(in foto la barca italiana "Festina Lente")

sabato 13 settembre 2014

Miti Culinari da Infrangere


Dicono che odora come l'inferno ed ha il sapore del paradiso. E' vietato trasportarlo nei bus e nei luoghi pubblici... Ho mangiato il durian, un frutto particolare.
Effettivamente ha un profumo forte che si sente a dieci metri ma è simile al melone e non lo trovo così pessimo com dicono. Il sapore e la consistenza sono unici forse, ne ho mangiato metà, e bisogna considerare che è grande come un melone. Nessun effetto collaterale al momento. Michael ne ha assaggiato un pezzo e quasi vomitava. Mi ero ripromesso di mangiarne l'altra metà per colazione il mattino seguente ma non l'ho fatto. Penso che sia un frutto da mangiare in compagnia o un pezzo al mercato facendo la spesa; non è certo una cosa da tenere a casa e nel frigo! "...la consistenza cremosa del frutto maturo fa in modo che la polpa raggiunga ogni singola papilla gustativa della lingua scatenando una vasta gamma di sensazioni: un misto di dolce vanigliato, come di una crema di mandorle mescolata a del formaggio a pasta molle a metà fra il mascarpone e il blue cheese, con una punta di pungente retrogusto, tipo di cipolla, davvero difficile da descrivere a parole e di certo inusuale."

Poi ho infranto un'altro mito culinario: il caffè che io chiamo "caccaffè". E' quello mangiato, digerito ed... espulso da certi animali della foresta che sono attratti dalla polpa dei suoi frutti ma che non digeriscono i suoi due semi all'interno, i due chicchi di caffè appunto. Si raccolgono gli escrementi di questa specie di gatti selvatici, si puliscono e poi gli si fa fare il ciclo di tostatura dei chicchi di caffè. Dopo una fase di distillazione, quindi non attraverso la percolazione, si ottiene questo speciale ed energetico caffè che, ovviamente, costa molto in confronto al caffè usuale (4 EUR la tazzina)!

venerdì 12 settembre 2014

L'Oriente passando per l'Occidente


Sono nato negli anni sessanta a pochissima distanza dal confine di quella che veniva chiamata l'Europa dell'Est, di quà della Cortina di Ferro: sono nato in Occidente. A quel tempo mi insegnavano che di là c'era "il male" e di quà invece c'era il "bene", la libertà, il progresso e tutte le migliori possibilità e dove c'erano, nel passato e nel presente, i migliori uomini di scienza ed arte. Molti anni dopo, quell'idea, quel confine ideato dall'uomo cadrà e scoprirò pian piano che ci avevano raccontato un sacco di bugie: tra le tante la più buffa è stata quella che in Italia il cielo è di un bel colore azzurro vivo come in nessun altro posto. Scoprirò che al di là del ponte c'è gente comune che affronta la realtà quotidiana ne più ne meno come l'affronto io. Scoprirò inoltre che il Mondo è veramente grande ed è abitato da tantissime popolazioni diverse ed interessanti che hanno molte idee e modi di vivere fantastici, con capacità creative e manuali eccellenti. Alle volte mi assale un velata ansia pensando che il "male", forse, era più di quà che di là, e se questo non è riscontrabile in tempi recenti molto probabilmente lo era in tempi un po più remoti, e la mia ansia passeggera è così motivata.
La traversata delle Alpi a piedi e volando, la discesa del Fiume Po in canoa a remi, il giro del Mondo in barca a vela e gli altri viaggi in diverse parti a diverse latitudini e longitudini per mari, per monti, per valli e pianure, per boschi e per deserti, mi hanno fatto scoprire e mi stanno facendo capire che da semplici viaggi attraverso luoghi si sono trasformati in ancor più interessanti viaggi tra le genti. E c'è molto ancora da scoprire.
Ho attraversato tutto l'Occidente partendo da qui dietro casa mia ed ora sono giunto in Oriente: l'Indonesia. Devo aver letto da qualche parte che il numero dei suoi abitanti si aggira sui 1,7 miliardi, cioè circa un quarto di tutta la popolazione del globo terracqueo. Impressionante. Il poco tempo a mia disposizione lo spendo per immergermi tra la popolazione per le strade e non posso non ammirare lo straripante artigianato, la manualità, la finezza e la pazienza nella lavorazione del legno e della pietra, per non parlare di quella dell'argento. E' da rimanere senza fiato. E c'è ancora molto da scoprire.