venerdì 12 settembre 2014

L'Oriente passando per l'Occidente


Sono nato negli anni sessanta a pochissima distanza dal confine di quella che veniva chiamata l'Europa dell'Est, di quà della Cortina di Ferro: sono nato in Occidente. A quel tempo mi insegnavano che di là c'era "il male" e di quà invece c'era il "bene", la libertà, il progresso e tutte le migliori possibilità e dove c'erano, nel passato e nel presente, i migliori uomini di scienza ed arte. Molti anni dopo, quell'idea, quel confine ideato dall'uomo cadrà e scoprirò pian piano che ci avevano raccontato un sacco di bugie: tra le tante la più buffa è stata quella che in Italia il cielo è di un bel colore azzurro vivo come in nessun altro posto. Scoprirò che al di là del ponte c'è gente comune che affronta la realtà quotidiana ne più ne meno come l'affronto io. Scoprirò inoltre che il Mondo è veramente grande ed è abitato da tantissime popolazioni diverse ed interessanti che hanno molte idee e modi di vivere fantastici, con capacità creative e manuali eccellenti. Alle volte mi assale un velata ansia pensando che il "male", forse, era più di quà che di là, e se questo non è riscontrabile in tempi recenti molto probabilmente lo era in tempi un po più remoti, e la mia ansia passeggera è così motivata.
La traversata delle Alpi a piedi e volando, la discesa del Fiume Po in canoa a remi, il giro del Mondo in barca a vela e gli altri viaggi in diverse parti a diverse latitudini e longitudini per mari, per monti, per valli e pianure, per boschi e per deserti, mi hanno fatto scoprire e mi stanno facendo capire che da semplici viaggi attraverso luoghi si sono trasformati in ancor più interessanti viaggi tra le genti. E c'è molto ancora da scoprire.
Ho attraversato tutto l'Occidente partendo da qui dietro casa mia ed ora sono giunto in Oriente: l'Indonesia. Devo aver letto da qualche parte che il numero dei suoi abitanti si aggira sui 1,7 miliardi, cioè circa un quarto di tutta la popolazione del globo terracqueo. Impressionante. Il poco tempo a mia disposizione lo spendo per immergermi tra la popolazione per le strade e non posso non ammirare lo straripante artigianato, la manualità, la finezza e la pazienza nella lavorazione del legno e della pietra, per non parlare di quella dell'argento. E' da rimanere senza fiato. E c'è ancora molto da scoprire.

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